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Gli Yes Men ingannano il mondo
Un falso sito del Wto, inviti ufficiali e ora anche un film
di Marco Deseriis
Da quando gli Yes Men misero a segno il primo coup de théâtre a Salisburgo ne hanno fatta di strada. Dopo aver gabbato ripetutamente l’Organizzazione Mondiale del Commercio (Wto), i cowboy della consolle più surreali del mondo si apprestano a entrare nello star system. Il 20 gennaio infatti il film The Yes Men verrà presentato al Sundance. E a febbraio sarà alla Berlinale, per essere venduto sul mercato europeo dopo che la United Artists lo ha acquistato per i paesi anglosassoni. La storia del gruppo - immortalata dal documentario di Chris Smith, Dan Ollmann e Sarah Price - è alquanto singolare. Dal 2000 infatti gli Yes Men gestiscono un sito pressoché identico, nella grafica e nei contenuti, al sito ufficiale dell’Organizzazione Mondiale del Commercio. Un dominio assai credibile come gatt.org, opportunamente indicizzato dai motori di ricerca, ha ingannato per mesi migliaia di navigatori. Di più, alcuni ignari hanno scritto alla casella di posta di gatt.org, chiedendo informazioni di varia natura sulla Wto. I più creduloni si sono spinti addirittura a invitare il direttore generale a partecipare a conferenze in giro per il mondo. In quattro occasioni (Salisburgo, Tampere, Plattsburgh e Sydney) gli Yes Men hanno accettato di buon grado e si sono presentati a rappresentare la Wto di fronte a platee di avvocati, ricercatori della fibra tessile, studenti universitari e organizzazioni di contabili. In una quinta occasione, a pochi giorni dal G8 di Genova, sono riusciti addirittura ad andare in televisione sul canale satellitare Cnbc. Le presentazioni sono state giocate magistralmente sul filo della credibilità, ma giungendo a esiti paradossali ed estremi. A Salisburgo, Andreas Bilchbauer ha illustrato un sistema per vendere il voto al miglior offerente, onde affinare “le sinergie” tra capitalismo e democrazia. A Tampere, Hank Unruh Hardy ha presentato una tuta dorata attraverso cui il manager occidentale può controllare a distanza i lavoratori degli sweatshop tramite un’appendice fallica. A Plattsburgh, cittadina dello stato di New York, Kinnithrung Sprat ha proposto il riciclaggio di hamburger MacDondald’s per combattere la fame nel mondo. A Sydney, il falso rappresentante ha spiegato che la Wto aveva deciso di sciogliersi per rinascere come un’organizzazione basata sulla Carta dei Diritti dell’Uomo delle Nazioni Unite. Per quanto assurde, le tesi degli Yes Men sono state prese quasi sempre per vere, costringendo la Wto a smentire ufficialmente. L’uscita del film sarà un sollievo anche per loro.
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